Linor- di FRUTTERO Matilde


Linor Abargil è una ragazza israeliana di 18 anni che vive con suo padre in un piccolo paese israeliano. La madre, quando Linor era ancora una neonata, si ammalò di una grave patologia che la costrinse alla sedia a rotella per alcuni anni e poi la portò alla morte quando la figlia aveva appena tre anni. Così Linor imparò a crescere da sola, con i due fratelli più grandi e il padre completamente assente dalla sua vita. 

Linor è sempre stata una ragazza molto bella, con un fisico notevole che però in Israele non ha mai potuto sfoggiare. I suoi occhi di un color marrone intenso riuscivano a far cadere ai suoi piedi tutti i ragazzi. Ma la sua vita non era così facile: è sempre stata una ragazza molto intelligente, una a cui non serviva studiare perché, a forza di leggere quotidiani e ascoltare i telegiornali, sapeva tutto quello che accedeva negli altri Paesi. Ha frequentato un liceo nella sua città, ma questi anni non sono stati una passeggiata per lei. Tutti i suoi compagni la prendevano in giro, è sempre stata oggetto di risate nei corridoi, tutti la chiamavano “secchiona” o con altri dispregiativi peggiori. Inoltre nel paese giravano voci che suo padre avesse delle relazioni con più di una donna, anche prima della morte della moglie. Linor sapeva che non era vero, ma sentirselo ripete tutti i giorni nei corridoi era per lei un gran dolore; la madre le mancava più di ogni altra cosa e non aveva nemmeno un’amica con cui sfogarsi, con cui parlare del più e del meno senza sentirsi ridere alle spalle.

«Sei sicura che la persona che credi sia tuo padre è veramente lui?»
«Guardate, arriva la orfana secchiona»
«Spostatevi, altrimenti il suo cervello non passa»
«Non vali niente»

Linor era continuamente tormentata da tutte queste parole, ormai per lei era diventata una violenza andare a scuola tutti i giorni solo per sentirsi ripetere queste cose.

A causa di questioni economiche, la famiglia Abargil si trasferisce in Italia per alcuni anni, ma poi decide di rimane qui, in questo Paese, dove Linor finalmente si trova a casa, nessuno la tormenta più, nessuno le ride alle spalle. Qui è una ragazza come le altre, con tante amiche e un fidanzato che la sa ascoltare.

Alcuni fotografi la contattano, la sua bellezza è in grado di colpire tutti. Le vengono proposti vari servizi fotografici e lei accetta. Diventa una modella in Italia e si iscrive al concorso per diventare Miss Mondo. È il 1998. Linor aveva appena finito una sfilata a Milano e contatta un giovane agente di viaggio israeliano per prenotare un volo per ritornare in Israele dalla sua famiglia per alcuni giorni. Il ragazzo si offre di accompagnarla in macchina all’aeroporto. Ma il tragitto non è quello previsto, lui la porta in una strada isolata e la violenta, tutta la notte. A questo punto a Linor torna in mente la sua infanzia e la sua adolescenza, quando in Israele era continuamente violentata psicologicamente da tutti. Le torna in mente tutto ciò che ha dovuto patire nel suo Paese natale, tutti gli insulti che ha continuamente dovuto ascoltare, senza voltarsi, senza reagire, senza mettersi a piangere davanti a tutti. In quei lunghi istanti le passa tutta la sua vita davanti agli occhi: solo buio, nero, senza alcuna luce, senza alcuna gioia. Così era sempre stata la vita di Linor. In quei momenti pensa di essersi solo illusa del fatto che la sua vita in Italia sarebbe potuta andare meglio. Finalmente si sentiva a casa, in un posto lontano da Israele, lontano dai suoi compagni di scuola, lontano dagli insulti e dalle false dicerie. Lontano da tutto e da tutti. Ma non era così. In una sola notta cambia tutto. Si ritrova in luogo sperduto nei pressi di Milano. Una sola persona è in grado di distruggerla, o meglio, di distruggere tutto ciò che lei aveva cercato di migliorare: distrugge, nuovamente, la sua vita. Dopo quegli istanti sapeva che la non sarebbe più rimasta la stessa.

Ma non è stato così.

Linor ha deciso di parlare, di trovare giustizia per se stessa, ma anche di aiutare altre donne a raccontare le loro storie. Si è rimessa in gioco ed è anche stata ripagata per tutto ciò che ha dovuto subire nella sua vita: alcuni mesi dopo la sua candidatura al concorso per diventare Miss Mondo 1998 viene finalmente eletta. La più bella di tutte è lei, è lei che è riuscita a sconfiggere le sue paure e il suo terrore ed è riuscita a salire sul palco, è lei che ha spinto le altre donne a parlare, a sfogarsi, a denunciare l’accaduto.

Adesso Linor è una ragazza orgogliosa di se stessa, orgoglioso del suo traguardo e della sua vita attuale. Ha saputo lottare per ottenere ciò che desiderava nella vita e per dimenticare tutto l’accaduto.

«Mi sono resa conto di non essere sola» queste la parole di Linor per svelare la chiave della sua forza. Ha capito che non serviva a niente continuare a starsene chiusa nella sua stanza a riflettere e pensare, ha capito che doveva agire. Ha denunciato la sua violenza per dimenticare, per lasciare tutto il suo passato una volta per tutte.

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