Francesca
Marconetto
Ogni giorno purtroppo sentiamo in televisione o
leggiamo sui giornali episodi di violenza sulle donne o femminicidi. Ma perché
ancora oggi, nel 2016, dopo anni in cui sono state emanate leggi a favore
dell’uguaglianza e dei diritti degli esseri umani, si verificano così
frequentemente casi in cui la donna viene discriminata? La violenza sulla donna
è spesso esercitata in ambienti domestici. Un uomo esercita violenza sulla
donna quando non ha rispetto. Esso è la prima cosa importante che ci deve
essere affinché non si verifichino episodi di questo genere. È fondamentale il
rispetto d una persona verso l’altra. L’uomo ha il dovere di rispettare una
donna perché essi sono alla pari. È proprio questo che a volte l’uomo
dimentica. In passato la donna veniva considerata inferiore all’uomo, che era
il centro di tutto, ma ora non è più così… o almeno non dovrebbe esserlo. Gli
uomini, spesso, invece, prendono in considerazione questo principio, che, però,
ora non ha più alcun significato. L’uomo esercita violenza proprio per questo
suo senso di superiorità e, a volte, anche di possesso della donna. La
considera sua e di nessun altro, come un oggetto di suo possesso. Molto spesso
gli uomini provano orgoglio nell’esercitare violenza sulla propria donna, senza
rendersi conto della gravità della situazione. Ma questo avviene perché, in
certi casi, l’uomo non è più in grado di ragionare per problemi mentali o per
un abuso di alcool o droghe che lo possono portare ad agire d’impulso ma un
uomo esercita violenza anche perché può aver ricevuto degli esempi negati
nell’infanzia. Un bambino piccolo, infatti, acquisisce tutto ciò che vede o sente
e quindi, se assiste, per esempio, a un padre che molesta la madre, può credere
che sia un’azione normale. Ci possono essere
due tipi di violenza: fisica e psicologica. La prima è molto devastante
nell’aspetto, ma la seconda può esserlo ancora di più. Infatti a volte le
parole possono fare più male di uno schiaffo. Questo tipo di violenza è molto
pesante per una donna, anche se molto forte di carattere. Ma la donna troppo
spesso non denuncia l’uomo che ha esercitato violenza su di lei. Spesso per
paura di aggravare maggiormente la situazione o perché le viene impedito
dall’uomo. A volte la donna è anche pronta a perdonare e così aspetta invano un
atto di pentimento da parte dell’uomo. Le donne violentate pensano di dover accettare
tutto ciò che subiscono perché fa parte dell’essere donne e nessuno può
cambiare il loro destino.
Nel 2013 si sono verificati 179 femminicidi in Italia circa 14 milioni
di atti di violenza sulle donne. Sono delle cifre spaventose, sempre più in
forte aumento! Per
prevenire questi omicidi sarebbe fondamentale che una donna denunciasse al primo episodio di questo tipo che si
verifichi. Inoltre si stanno diffondendo in molte città italiane dei centri di
autoviolenza. Sono dei luoghi di ascolto dove chi subisce, o chi più raramente,
esercita violenza può confidarsi con degli esperti e trovare una soluzione. Il
25 novembre di ogni anno è la giornata mondiale contro la violenza sulla donna,
in cui si espongono le proprie opinioni per un rimedio e si celebra il coraggio
di donne che hanno spaventosamente subito violenza e hanno avuto il coraggio di
denunciare e di ripartire da capo ponendosi nuovi obiettivi. Quindi bisogna in
qualche modo fermare questa violenza. Le
donne dicono “BASTA”!
Francesca
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