DEBORA di Debora Fornero




Quando si parla di violenza, si pensa a solo quella fisica. ma oltre a questa esiste quella psicologica, ed entrambe fanno male, la prima principalmente fisicamente e la seconda mentalmente.

Elisa ha venticinque anni, appena andata via dalla sua città natale Pisa, da un matrimonio difficile, in cui il marito la picchiava e la faceva sentire sempre inferiore. Dopo il divorzio decide di andare in una città più piccola dove sperava di trovar finalmente la felicità che le aspettava. All’inizio sembrava, aveva trovato lavoro in una scuola primaria, tutti i suoi colleghi le avevano dato un buon arrivo e l’apprezzavano molto, soprattutto un suo collega di trenta anni di nome Alberto. Infatti inizia a chiederle di uscire, ma lei dopo il suo matrimonio difficile che aveva appena terminato le rispondeva di no in modo gentile. Dopo vari tentavi lui si stufò e iniziò a tormentarla, insistendo nelle proposte oppure con certe scuse per la scuola si presentava a casa sua. Più si andava avanti con il tempo più le cose peggioravano, infatti lui iniziò a seguirla ovunque e lei non sapeva più cosa fare. Era sicura di una cosa, cioè che lei aveva sempre più paura, tanto da arrivare al punto di raccontare tutto a una sua collega Alice, ormai diventata una sua amica, la collega avendo come marito un straordinario poliziotto, le disse subito di dirlo ai carabinieri che ce la avrebbero fatta a imprigionarlo, ma lei disse di no credendo di farcela e superare tutto ciò da sola.  Proprio quella notte gli incubi arrivarono e aveva sempre più paura. Il mattino dopo si sentiva che qualcuno la osservasse e aveva proprio ragione, infatti Alberto le si avvicinò, ma lei riuscì a difendersi e scappò. Il giorno dopo decise di andare dall’amica e le riferì cosa l’era successo il giorno scorso, ma non sapeva che nella stanza di fianco c’era il marito di Alice e sentì tutto allora entrò nella stanza in cui c’erano le due donne e iniziò a farle delle domande, dopo tanto tempo in cui il poliziotto insisteva di denunciarlo, ci riuscì. Il mattino seguente Elisa con il marito dell’amica arrivarono in procura, dopo la denuncia, finalmente Elisa era libera, poiché Alberto doveva starle distante perché se no andava in carcere.

Dopo tutti questi mesi terribili, Elisa poteva ricominciare per la seconda volta la propria vita, sapendo che appena aveva bisogno di qualcosa aveva degli amici che erano lì per aiutarla.

                                                                                                                                       


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