Evelyn- di GAZZERA Chiara




Caro diario, mi chiamo Evelin, ho 11 anni e abito in una piccola frazione in campagna. In questi giorni mi sento triste e sola. Oggi รจ il primo giorno di scuola e per il primo anno non posso andarci. Sono nata in una famiglia di campagna e i miei genitori non possono permettersi di mantenere i miei studi. Ricordo i bei momenti passati con le compagne di classe, e quella uniforme che per me era cosรฌ elegante; non ero abituata a vestirmi cosรฌ bene. Solitamente indosso abiti di mie cugine usati e strappati. Questa mattina mi sono alzata alle sette, mi sono affacciata alla finestra e con malinconia ho salutato tutte le mie amiche felici, allegre e sorridenti per l’inizio della scuola.
Io invece mi ritrovo a dover aiutare mia mamma nei lavori domestici. Sono la piรน grande di sei fratelli, e per questo sono costretta a trascorrere le giornate accudendoli, cucinando e pulendo la casa. Mio papร  lavora nei campi tutto il giorno, non lo vedo mai e non ho un bel rapporto con lui. รˆ molto severo con me, forse perchรฉ sono la piรน grande. Nella nostra casa siamo sei fratelli e con noi abita anche la nonna. รˆ rimasta vedova anni fa, e da quel momento si รจ stabilita con noi. Ha dei seri problemi di salute, e per questo motivo le ho dovuto lasciare la mia camera. Ora dormo sul divano: รจ cosi scomodo e piccolo! Mi sento isolata ed esclusa dal mondo, non mi sento libera di fare le esperienze adatte alla mia etร . Vorrei trascorrere le giornate con le mie compagne a fare giri in bicicletta per le campagne, e dei pic nic nei prati fioriti; invece sono in casa tutto il giorno. A volte, di nascosto dai miei genitori, leggo pochi libri e riviste per mantenermi in allenamento e non dimenticarmi di come si legge. Quando ho un libro in mano รจ l’unico momento in cui mi sento davvero bene. Spero di avere la possibilitร  in futuro di studiare, perchรฉ รจ fondamentale avere una buona educazione per affrontare la vita di tutti i giorni. Ora, caro diario, devo andare, perchรฉ mio fratello si รจ svegliato e devo dargli da mangiare.

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