CATERINA di Marianna Capello


Donna

dòn·na/

sostantivo femminile

L'individuo femminile della specie umana: una bella donna; una donna colta, elegante, raffinata; scarpe, abiti da donna; i diritti, l'emancipazione della donna; chi dice donna dice danno; individuo adulto, sviluppato."è già una donna "



Ecco che ho cercato sul dizionario le definizioni di “donna”, eppure non ho trovato nessun significato che mi dicesse “essere inferiore all’individuo maschio”, forse perché non è così. Le donne fin dall’antichità sono considerate esseri inferiori, senza diritti. Ancora oggi che ci troviamo nel XXI secolo, che ci consideriamo una società evoluta, che lottiamo per i nostri diritti, che condanniamo le sciagure che succedono nel mondo la donna anche se non lo si vuole ammettere è inferiore. Basti pensare alla politica: perché è necessario per legge avere delle “quote rosa” in ogni partito? Non esistono delle “quote azzurre”  per assicurare un certo  numero di uomini nel partito. Questa non è forse discriminazione? E perchè assumo più facilmente gli uomini delle donne? La spiegazione è che le donne non sono una garanzia, da un momento all’altro potrebbero rimanere incinte… e perché le donne che scelgono la carriera vengono additate perché non si dedicano alla famiglia? Al  contrario degli uomini che vengono stimati quando fanno carriera.

Gli uomini approfittano di tutto ciò e purtroppo sempre più spesso compiono violenza sulle donne. Quando si verificano questi fatti si tende sempre a giustificare l’aggressore dicendo “la donna si trovava in un luogo di periferia da sola” “se l’è andata a cercare” “indossava vestiti provocanti”. Questo è un limitare la libertà delle donne, giutificando gli uomini che si sentono autorizzati a compiere questi gesti.

Le donne che subiscono violenza non hanno il coraggio di denunciare, per paura, per amore, per pietà. Bisogna far capire alle donne che quegli schiaffi non torneranno a essere carezze, i lividi non torneranno a essere baci, gli insulti a essere parole dolci. Non è facile da accettare ma purtroppo è la verità. Bisogna che le donne si sentano forti e difese, non impaurite di raccontare ciò che succede tra le mura domestiche. Purtroppo spesso in mezzo a queste violenze finiscono anche i bambini, ancora più indifesi delle donne. Crescono perciò con la paura negli occhi e fanno fatica a fidarsi degli altri, oppure credono che usare la violenza sia giusto, credendo che tra i significati di amore c’è anche quello di violenza. Le donne che subiscono violenza oltre che provare un dolore fisico rimangono provate in modo irreversibile a livello psicologico: i traumi di una violenza rimangono per tutta la vita condizionando la vita, le azioni e il modo di pensare delle persone. Noi che ci troviamo nel XXI secolo dovremmo cercare di superare i pregiudizi verso le donne, non giudicarle e cercare di combattere per i diritti per le donne.

 Perché come dice Shakespeare:” astenetevi dal giudicare, perché siamo tutti peccatori”




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