LAURA di Rachele Gile




Lei è Laura, una donna di 41 anni che ha vissuto 18 anni di calci, schiaffi e pugni. Vive a Torino.

Si sposò nel 1991 e tre mesi dopo il matrimonio suo marito cominciò con le violenze.

La povera donna non riusciva difendersi, poiché più si difendeva, più veniva picchiata e maltrattata. Lui le diceva sempre che non sapeva parlare con la bocca a parole, ma con le mani.

I genitori della donna sapevano cosa succedeva in casa, ma cercarono sempre di tranquillizzare la figlia, dicendo che è normale avere delle liti, anziché aiutarla e spingerla a denunciare.

Laura non denunciò il suo compagno per i figli, sperava con tutto il cuore che lui potesse cambiare, ma si sa che le persone così non cambiano mai.

La figlia più grande usciva spesso di casa, per non assistere alle scene di violenza, mentre il figlio più piccolo si chiudeva sempre in camera con gli auricolari per non sentire le grida.

Ogni giorno il marito prometteva di smettere, ogni mattina la stessa storia: prima di andare al lavoro le dava un bacio, per lui era tutto normale, come se la sera prima non fosse successo nulla. Quando tornava a casa, però, era come se non ricordasse tutte le promesse fatte.

Forse fu proprio il figlio più piccolo “la goccia che fece traboccare il vaso”. Un giorno, arrivato da scuola, vide la mamma con l’occhio nero e, dato che aveva appena studiato i diritti civili, disse: “Mamma, dobbiamo dire a papà che è sbagliato che ti faccia del male, mamma devi farti aiutare!”.
Ora che Laura è finalmente riuscita a denunciare, ha ricevuto minacce di morte da parte del marito. Ma lei ora non ha più paura, è rassicurata dai figli, dagli avvocati e da tutte le persone che la circondano, e che le vogliono bene.

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